La nostra azienda è un’appassionata sostenitrice del marchio Made in Italy genuino al 100% perché vogliamo garantire a tutti i nostri clienti che gli articoli da loro acquistati sono prodotti di vera qualità artigianale italiana.
In questo breve sondaggio ci piacerebbe sapere direttamente da voi quali sono le vostre aspettative per un prodotto genuinamente italiano e cosa significa per voi il marchio Made in Italy.
Ogni nazione ha il suo marchio distintivo che caratterizza i propri prodotti e li fa risaltare per le loro caratteristiche esclusive: il Made in Germany per esempio è sempre stato sinonimo di robustezza ed affidabilità, il Made in USA è il segno dell’innovazione e l’avanguardia del prodotto; il Made in Japan simbolizza l’alta tecnologia e la funzionalità; il Made in Italy esprime, invece, l’eccellenza della creatività e della maestria. Nel campo della moda, l’Italia si distingue, ponendosi al primo posto per l’alta qualità dei prodotti tessili e per la perfetta eleganza e raffinatezza che permeano il prodotto rendendolo superiore, così come per la garanzia della qualità dei materiali utilizzati nella realizzazione dei beni. Il mondo intero ammira e confida in un prodotto Made in Italy e molte persone sono disposte a fare enormi sacrifici pur di essere in grado di acquistare un articolo di marca italiana da indossare con grande orgoglio.
Purtroppo recentemente il Made in Italy è stato vittima di molte contraffazione da parte di coloro che, approfittando vergognosamente del prestigio del marchio, lo hanno utilizzato in vari prodotti che non hanno alcun che di italiano, prodotti di scarsa qualità la cui fabbricazione è costata solo pochi euro al pezzo (spesso sfruttando bambini innocenti, costretti a lavorare per molte ore al giorno) e che vengono poi venduti nei mercati locali a prezzi di molti inferiori a quelli degli articoli autentici Made in Italy.
Ma che cosa significa esattamente il marchio “Made in Italy”?
Significa che un prodotto è interamente realizzato in Italia, dalla progettazione e il lavoro su carta, fino al prodotto finito e pronto per la vendita.
Il nome Made in Italy dovrebbe indicare la totale ed effettiva provenienza e produzione italiana dell’articolo che porta il suo nome; diciamo “dovrebbe” perché sfortunatamente in molti casi non è così. In realtà molti prodotti possono portare il nome Made in Italy anche quando sono, invece, realizzati quasi interamente all’estero!
Secondo l’articolo 24 del codice doganale europeo (Reg. EEC 2913/1992), un prodotto che è stato realizzato in due o più paesi è considerato comunque originario del paese in cui l’ultima trasformazione o lavoro sostanziale ha avuto luogo.
Ciò significa che se un articolo viene prodotto per il 70% all’estero e per il 30% in Italia (nel caso di una borsa, il 30% corrisponderebbe all’incirca all’assemblaggio dei manici e dell’etichetta con la borsa in sé), quel medesimo articolo può essere etichettato come Made in Italy. Ancor più sconvolgente è che un articolo che è stato addirittura completamente prodotto all’estero potrebbe recare il marchio Made in Italy se commissionato da un’azienda con sede in Italia.
Cosa implica tutto ciò?
Alcune imprese italiane, tra cui molti prestigiosi marchi della moda, scelgono di spostare una gran parte della loro produzione all’estero, dove il lavoro è sicuramente più economico in quanto lo stesso numero di personale impiegato per la realizzazione di un articolo ha un costo di gran lunga inferiore, consentendo alle aziende di aumentare sostanzialmente il margine di profitto ma, allo stesso tempo, essendo il personale molto meno qualificato, si abbassa notevolmente anche la qualità dei beni prodotti.
Articoli prodotti per pochi euro, in molti laboratori cinesi dove è frequente l’uso di clandestini, manodopera a basso costo costretta a lavorare di notte e in condizioni scandalosamente disumane e non igieniche, senza alcuna assistenza sociale o una remunerazione adeguata, possono poi essere importati in Italia, dove viene aggiunto il cartellino per cui sono stati effettuati questi articoli e venduti poi nelle migliori boutique e negozi a prezzi davvero esorbitanti.
Con l’adozione di queste politiche le imprese riescono a ottenere rendimenti annui eccellenti, le vendite rimangono elevate perché il prodotto continua a risultare fatto in Italia, ma i costi di produzione sono di molto più bassi. In questo modo è inoltre possibile abbassare i prezzi di vendita rendendo il prodotto più commerciale e concorrenziale rispetto ad altri diventando accessibile anche ad una più ampia parte di mercato. |
Secondo voi, un articolo Made in Italy:
- dovrebbe essere severamente e rigorosamente realizzato in Italia, dalla creazione del modello alla fase di rifinitura finale;
- dovrebbe essere realizzato in Italia almeno per il 70%, altrimenti non potrebbe ritenersi un prodotto Made in Italy;
- dovrebbe essere realizzato in Italia, ma se il prezzo diminuisce se realizzato all'estero, allora non importa più di tanto;
- può essere realizzato all'estero ma un prodotto Made in Italy al 100% dovrebbe avere il proprio specifico cartellino;
- può essere realizzato ovunque. Con la globalizzazione, anche i prodotti si sono internazionalizzati.
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Questa situazione non può far a meno di penalizzare le piccole e medie imprese che invece producono il puro Made in Italy da generazioni e che vorrebbero continuare a farlo, offrendo i loro prodotti ad una clientela che sa apprezzare veramente la qualità italiana, un prodotto di alta qualità prodotto dal vero artigianato, completamente fatto in Italia con costi di produzione piuttosto alti ma con la soddisfazione giornaliera di garantire un prodotto permeato con la vera essenza dell’Italia: l’arte e la bellezza.
Ovviamente la decisione di mantenere l’intero processo produttivo in Italia comporta costi di gestione molto più elevati: i lavoratori sono artigiani professionisti e, giustamente, è necessario pagarli bene e dare loro tutti i benefici e i vari contributi previsti dalla legge; le macchine devono garantire un elevato livello di finitura e devono essere quindi controllate regolarmente ed eventualmente rimpiazzate; infine i materiali hanno un determinato costo che varia a seconda dell’andamento economico del paese.
Prendendo il settore del pellame come esempio, è stato calcolato che una borsa di ottima qualità, prodotta interamente in Italia con l’utilizzo di vera pelle, può benissimo raggiungere i 70-150 euro in costi di produzione, in opposizione ai 14-20 euro richiesti nel caso in cui la produzione venisse spostata in un laboratorio cinese o presso qualsiasi altro contraente estero. Da ciò ne deriva il fatto che questi articoli, che sono prodotti al 100% in Italia, vengono venduti a prezzi più alti risultando così non proprio accessibili a tutti. Le vendite crollano e così, molte ditte, sopraffatte dalle tasse e completamente sostenute e facilitate dallo Stato, sono costrette a chiudere in quanto impossibilitate a competere con i bassi costi del mercato Cinese o di tutti coloro che antepongono il profitto e la ricchezza a discapito della qualità e della reputazione stessa del marchio Made in Italy.
In tal modo, il piuttosto ambiguo art. 24 del Codice Doganale Europeo, (Reg EEC 2913/1992), spinge i produttori italiani ad effettuare una scelta tra due ben distinti livelli nella qualità dei loro “prodotti italiani”, una scelta che sicuramente non va a favore del prestigio del marchio, ma, al contrario, crea dubbi e confusione agli occhi degli acquirenti.
Alcuni decidono di spostare la produzione all’estero dove i costi per la stessa sono inferiori oppure, in altri casi, si commissiona il lavoro ai numerosi laboratori Cinesi, senza che questi garantiscano alti livelli di manifattura, dove gli operai sono costretti a lavorare per pochi euro al mese senza alcuna forma di assistenza previdenziale: il tutto allo scopo di ottenere un prodotto che è sicuramente molto meno prestigioso a livello qualitativo, ovviamente non 100% italiano, ma ad un prezzo più vantaggioso.
Altri imprenditori, dal lato opposto, decidono di mantenere l’intera produzione in Italia, garantendo così la migliore qualità dei materiali, una selezionata forza-lavoro altamente qualificata e completamente italiana, e un prodotto che è 100% Made in Italy ma che si presenta ad un costo maggiore perché maggiori sono i costi relativi alla gestione dell’affare e all’utilizzo di manodopera regolarmente assunta.
La nostra ditta appoggia in pieno questo “secondo modo di condurre gli affari” poiché il nostro desiderio è quello di garantire a tutti i nostri clienti un articolo che rappresenti il meglio della produzione e della qualità italiana, un prodotto che sia degno del marchio Made in Italy.